La personalità consiste in una modalità di pensare, comportarsi e sentire a livello emotivo che caratterizza la vita di una persona.
La personalità è una modalità strutturata e generalmente costante con cui le persone si relazionano nei vari contesti di vita.
Durante lo sviluppo ciascun individuo acquisisce una serie di tratti che andranno a comporre la propria personalità.
Ad esempio, alcuni individui, sulla base del proprio specifico sviluppo biologico, affettivo e sociale, integreranno nella propria struttura personologica l’essere estroverso e sicuro di sé, altri individui, invece, apprenderanno modalità differenti di agire nel mondo, come l’essere arrogante e insensibile.
Un Disturbo di Personalità consiste in una modalità di pensiero, comportamento e sentimento che interferisce con il funzionamento affettivo, lavorativo e relazionale di un individuo tanto da creare disagio e sofferenza in lui e nelle persone che gli vivono accanto.
Un Disturbo di Personalità generalmente si struttura durante l’adolescenza o la prima età adulta e risulta inflessibile.
Le persone con un disturbo di personalità, dunque, tenderanno a comportarsi allo stesso modo indipendentemente dal contesto di vita in cui si trovano con inevitabili conseguenze negative.
Ad esempio, tratti ossessivi possono risultare utili sul proprio lavoro, si pensi a medici particolarmente scrupolosi e perfezionisti, ma nella vita domestica potrebbero risultare poco funzionali.
Il DSM-V descrive 10 tipologie di disturbo di personalità che si differenziano per una modalità specifica di pensiero e comportamento:
- Disturbo Paranoide: costantemente diffidente e sospettoso
- Disturbo Schizoide: tendenza all’isolamento sociale
- Disturbo Schizotipico: evitamento delle relazioni, comportamenti eccentrici e distorsioni del pensiero
- Disturbo Antisociale: disonestà, inosservanza delle leggi e violazione dei diritti degli altri
- Disturbo Borderline: impulsivo, forte instabilità nelle relazioni interpersonali e nell’immagine di sé
- Disturbo Istrionico: continua ricerca di attenzioni ed emotività eccessiva
- Disturbo Narcisistico: mancanza di empatia e ricerca costante di attenzioni e complimenti
- Disturbo Evitante: evitamento delle relazioni interpersonali, sentimento di inadeguatezza
- Disturbo Dipendente: tendenza alla sottomissione e sentimento costante di bisogno di essere accudito
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo: eccessivo perfezionismo e bisogno di controllo
La differenza tra un disturbo e una personalità “normale” consiste non tanto nella qualità del modo di agire o pensare.
L’essere una persona eccentrica o solitaria, infatti, possono rappresentare modalità normali del proprio essere. Si pensi, ad esempio, all’eccentricità di certi attori teatrali.
Tuttavia, queste stesse caratteristiche possono rappresentare un tratto disfunzionale quando sono eccessivamente inflessibili e interferiscono nella vita di una persona. Ad esempio, lo stesso attore di prima che si presenta ad un funerale con un abbigliamento eccessivamente eccentrico e appariscente.
Disturbo di personalità e normalità, dunque, rappresentano gli estremi di un continuum.
Ciascun individuo si colloca su questa linea in base alla possibilità o meno di modificare il proprio comportamento a seconda dei contesti in cui si trova.
Un percorso di psicoterapia può aiutare a giungere ad una maggiore comprensione di sé, a conoscere i propri stili di pensiero e comportamento.
Inoltre, attraverso una psicoterapia è possibile modificare l’eccessiva rigidità dei propri tratti di personalità così da permette un funzionamento maggiormente adattivo e diminuire la propria sofferenza interiore.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
Roma
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Bibliografia
- American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V), Raffaello Cortina Editore.
- Lingiardi Vittorio (2004). La personalità e i suoi disturbi, Il Saggiatore.
- Lenzenweger, Clarkin (2005). I disturbi di personalità, Raffaello Cortina Editore.
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