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L'Omosessualità
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L’omosessualità può essere definita come l’insieme di affetto, amore ed attrazione per persone dello stesso sesso.

L’eterosessualità, al contrario, caratterizza le persone che desiderano, da un punto di vista affettivo e sessuale, avere relazioni con persone del sesso opposto.

Per comprendere meglio cosa sia l’etero / omosessualità è necessario definire anche altri concetti che vanno a comporre l’estrema complessità della personalità umana.

Il sesso si riferisce alle caratteristiche biologiche ed anatomiche di una persona.
Esso è determinato dai cromosomi sessuali maschili (XY) o femminili (XX) che daranno alla persona caratteristiche anatomiche e fisiologiche specifiche.

Il genere si riferisce alle categorie psichiche di maschile e femminile con implicazioni culturali collegate ad uno specifico sesso.

L’identità di genere rappresenta il senso soggettivo di appartenenza alle categorie di maschio o femmina.
Essa non coincide sempre con il sesso biologico, come nel caso delle persone transessuali.

Ruolo di genere: l’espressione esteriore, relazionale e culturale dell’identità di genere.
Rappresenta la modalità con cui ciascuna persona esprime il suo essere maschile e femminile.
Il ruolo di genere è ampiamente influenzato dalla cultura di appartenenza che tende a codificare l’insieme dei comportamenti e modi d’essere specifici di un sesso, ciò che si ritiene essere maschile o femminile (giocattoli, vestiario, modo di muoversi e parlare…).

L’orientamento sessuale definisce lo specifico oggetto di attrazione erotica ed affettiva di una persona.
Può essere omosessuale, eterosessuale o bisessuale.

Da questa disamina di concetti differenti che fanno tutti riferimento al campo della sessualità e dell’affettività si comprendere come sia complesso definire cosa sia l’omosessualità (e l’eterosessualità).

Molti ritengono che l’omosessualità e l’eterosessualità siano da considerarsi come gli estremi di uno continuum.

Ogni persona, dunque, si collocherebbe in un punto di questo continuum che può essere più o meno distante dagli estremi.
È il caso, ad esempio, delle persone bisessuali o fluide.

L’Associazione Psichiatrica Americana (APA) nel 2008 ha sottolineato, tuttavia, come sia semplicistico considerare l’orientamento sessuale come un continuum lineare.

Sempre più studiosi, infatti, hanno dimostrato come l’affettività e la sessualità siano elementi complessi, costituiti da molte dimensioni sovrapposte.

La psicologia ha dimostrato come nello sviluppo della propria identità e ruolo di genere e del proprio orientamento sessuale la biologia rappresenti solo uno di questi molteplici aspetti.

Nella formazione della propria identità e del proprio orientamento affettivo convergono la cultura, lo stile educativo familiare e sociale, le proprie fantasie, i bisogni e le paure.

L’omosessualità oggi non è più definita una patologia come veniva fatto erroneamente in passato.

L’omosessualità, infatti, rappresenta una delle tante varianti normali possibili in cui può esprimersi la personalità di una persona.


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Bibliografia

  • Chiari C., Borghi, L. (2009), Psicologia dell’omosessualità. Identità, relazioni familiari e sociali, Carocci.

  • Lingiardi, V. (2007), Citizen gay. Famiglie, diritti negati e salute mentale, Il Saggiatore.

  • Pietrantoni, L., Prati, G. (2011), Gay e lesbiche. Quando si è attratti da persone dello stesso sesso, Il Mulino.

  • Rigliano P. Et al. (2012). Curare i gay? Oltre l’ideologia ripartiva dell’omosessualità, Raffaelo Cortina Editore.

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