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Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
 
Dott. Francesco Scaccia Psicologo
L'Insonnia
melanconia
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L’insonnia è un disturbo del sonno che si caratterizza per la presenza di costanti difficoltà collegate alla qualità del sonno.

Le caratteristiche del Disturbo da Insonnia sono:

  • difficoltà ad addormentarsi;

  • difficoltà a mantenere il sonno, che si manifesta con continui risvegli notturni e forte difficoltà a riaddormentarsi dopo essersi svegliati;

  • risveglio precoce al mattino, molto prima del necessario.

Le difficoltà collegate al sonno causano inevitabilmente disagio nelle persone, con compromissione del funzionamento in vari ambiti della vita: sociale, lavorativo, scolastico, comportamentale.

Chi soffre di insonnia, infatti, manifesta durante il giorno forte irritabilità, difficoltà di concentrazione e di memoria, sonnolenza e affaticabilità.

L’insonnia può essere definita:

  • primaria quando si presenta come forma indipendente e autonoma per eziologia e sviluppo.
    Il disturbo quindi non è causato da altre problematiche presenti (depressione, ansia, disturbi della respirazione, …);

  • secondaria quando ad indurre l’insonnia è un’altra problematica medica o psicologica.

Il Disturbo da Insonnia è una problematica molto diffusa.

I dati mostrano che ne soffrono circa il 30% delle persone, soprattutto donne ed anziani.

Le cause dell’Insonnia.

La qualità del sonno è fortemente influenzata da quello che ci succede durante il giorno.

Incidono soprattutto un prolungato periodo stressante, preoccupazioni, eventi traumatici, lutti o problemi di salute.

Tuttavia, questi elementi non sono sufficienti per lo sviluppo di questo disturbo.

Si osserva, infatti, che superato il periodo stressante e venute meno le preoccupazioni, l'insonnia persiste e le persone continuano ad avere difficoltà ad addormentarsi o a svegliarsi precocemente.

In seguito ad alcuni episodi di insonnia, infatti, si vengono a creare alcuni processi cognitivi che mantengono attivo il disturbo nonostante non ci siano più elementi esterni che possano spiegarlo.

Dopo alcune nottate in cui si è combattuto con l’impossibilità di dormire, nei giorni successivi la nostra attenzione tende a concentrarsi, a volte in maniera quasi ossessiva, sulla necessità di dormire attivando così timori ed ansie che il sonno non tornerà più quello sereno di una volta.

Queste agitazioni producono un’inevitabile attivazione psicofisica che interferisce in maniera consistente con la capacità di dormire.

Dunque, si viene a creare una sorta di circolo vizioso: più la persona cerca di addormentarsi, più la sua mente ed il corpo si attivano, mantenendo così uno stato di veglia che interferisce con la capacità di addormentarsi.

Non sono dunque gli eventi della vita ad interferire principalmente con la qualità del sonno ma è soprattutto la modalità con cui noi tendiamo a reagire ad essi.

Alcuni nostri comportamenti, inoltre, interferiscono direttamente sulla qualità del dormire e sulla possibilità di indurre il necessario rilassamento che predispone al sonno.

Aldilà delle convinzioni, un eccessivo utilizzo di alcol, soprattutto la sera, può intervenire in maniera considerevole con la capacità di mantenere il sonno durante la notte, come anche l’abuso di caffeina, teina e di bevande energetiche.

Anche un utilizzo eccessivo di computer e smartphone può indurre episodi di insonnia.

Gli schemi di questi dispositivi, infatti, producono onde luminose che interferiscono con i processi fisiologici che gestiscono l'alternarsi del sonno e della veglia durante la giornata.

È importante dunque limitare l'utilizzo di telefoni e pc, sopratutto la sera.

Come detto precedentemente, una cattiva qualità del sonno ha effetti consistenti sulla nostra vita.

Un’insonnia prolungata, infatti, produce difficoltà collegate alla regolazione delle emozioni, con conseguenti esplosioni di rabbia, aumento di ansia e tristezza.L’Insonnia può anche indurre veri propri disturbi psicologici come depressione, attacchi di panico, pensieri paranoici e disturbi alimentari.

Si comprende, dunque, qualora il disturbo del sonno si prolunghi per lungo tempo, di contattare uno specialista per cercare di risolvere la problematica.

La psicoterapia si è dimostrata particolarmente efficace per intervenire sui disturbi del sonno.

La psicoterapia, infatti, permette di individuare i comportamenti che interferiscono in maniera diretta con il sonno e, attraverso, il supporto di uno psicologo, modificare quelli più disadattivi.

La psicoterapia permette di modificare le distorsioni cognitive del soggetto riguardo al dormire e permette di apprendere esercizi e strumenti per facilitare il rilassamento psicofisico.

Nelle situazioni più gravi, in cui il disturbo si prolunga per un tempo eccessivo ed ha gravi conseguenze sulla qualità di vita della persona, può essere utile ricorrere, temporaneamente, anche ad una terapia farmacologica prescritta da un medico.

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Bibliografia

  • America Psychiatric Associatione (2014). DSM-5, Raffaello Cortina Editore.

  • Devoto A., Violani C. (2010). Curare l’insonnia senza farmaci,Carocci editore.

  • Morin C.M., Espie C.A. (2004) Insonnia. Guida alla valutazione e all’intervento psicologico, McGraw-Hill.

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