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L'Ipocondria
Disturbo d'Ansia di Malattia
ipocondria
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Il Disturbo d’Ansia di Malattia si riferisce ad una condizione in cui una persona teme di essere malata o di diventarlo.

Tale preoccupazione porta con sé una sofferenza consistente e persistente, tale da interferire notevolmente la capacità di portare avanti la propria quotidianità.

Questo disturbo veniva, in passato, indicato con il termine Ipocondria.

Tuttavia, tale termine ha assunto negli anni una connotazione negativa, le persone, infatti, venivano considerate pazze, come malati immaginari, e questo portava ad esclusione sociale e alla difficoltà di trovare supporto emotivo da parte di amici e familiari.

Per questo la comunità scientifica ha deciso di sostituire il termine Ipocondria con la definizione di Disturbo d'Ansia di Malattia.

Tale disturbo, infatti, è stato considerato come una delle varianti in cui può presentarsi un disturbo d’ansia.

Le persone con disturbo ipocondriaco, infatti, sperimentano forti livelli di ansia quasi ogni giorno.

Tale ansia, come si diceva prima, si collega alla paura e, in alcuni casi la convinzione, di essere malati, nonostante l'assenza di dimostrazioni mediche.

Per poter parlare di Disturbo d'Ansia di Malattia, devono essere presenti i seguenti sintomi:

  • preoccupazione di avere o contrarre una grave malattia;

  • i sintomi somatici non sono presenti o, se presenti, sono di lieve intensità;

  • elevato livello di ansia riguardante la propria salute;

  • l’individuo ricorre eccessivamente a consultazioni mediche oppure, evita completamente di contattare i medici per questioni di salute.

Alla base del Disturbo d’Ansia di Malattia si trovano interpretazioni errate o distorte delle percezioni che derivano dal proprio corpo.

Le persone che presentano un’ansia ipocondriaca, infatti, tendono ad interpretare cambiamenti fisici e sensazioni fisiologiche come sintomi della presenza di una malattia.

Tale preoccupazione non scompare nemmeno dopo vari controlli medici che certificano l’assenza di malattia.

Generalmente le persone non sono consapevoli della propria problematica e sono, invece, convinte che le preoccupazioni siano giustificate nonostante non sia stata trovata la presenza di alcuna patologia medica perché, secondo loro, verrà prima o poi diagnosticata.

Nel caso in cui vi sia una reale patologia medica, si può porre diagnosi di questo disturbo quando la persona continua a manifestare livelli d’ansia e preoccupazione eccessivi rispetto alla gravità della malattia.

Chi presenta un disturbo di questo tipo, può reagire alla propria ansia attraverso due modalità:

  • alcuni ricercano continuamente rassicurazioni da parte di medici e si sottopongono a continue visite, spesso anche invasive ed inutili;

  • altri, invece, tendono ad evitare qualsiasi controllo medico con la speranza che, spostando la propria attenzione, possano diminuire le proprie preoccupazioni, con il rischio, in alcuni casi, di arrivare a trascurare la propria salute.

È stato osservato che questo disturbo tende a presentarti maggiormente nelle persone che vivono in contesti familiari caratterizzati da continui conflitti e alti livelli di stress.

Allo sviluppo di questo disturbo possono contribuire stili genitoriali caratterizzati da eccessive ansie nei confronti della salute del proprio figlio, ansie che vengono interiorizzate dal bambino e successivamente riproposte quando è adulto.

Un altro fattore che può incidere consiste nella presenza, nella storia individuale o in quella familiare, di gravi lutti dovuti a malattie o di situazioni particolarmente dolorose connesse alla salute fisica, come, ad esempio, crescere con una madre malata di cancro o perdere il proprio fratello a causa di qualche patologia medica.

Gli studi dimostrano che le persone che manifestano un disturbo d'ansia di malattia possono imparare a gestire la propria problematica ed anche a superarla attraverso un percorso di psicoterapia.

La psicoterapia permette di modificare le percezioni distorte e le interpretazioni errate, permettendo così di ridurre i livelli di ansia.

Con l'aiuto di uno psicologo, inoltre, la persona può costruire un'immagine di sé diversa e non giudicarsi più come una persona fragile e impotente di fronte alla malattia.

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Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2013). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5), Raffaello Cortina Editore.

  • F. Mancini (2016). La mente ossessiva. Curare il disturbo ossessivo-compulsivo, Raffaello Cortina editore.

  • Leveni D. et al. (2017). Ipocondria, ansia per le malattie e disturbo da sintomi somatici. Guida per il clinico e manuale per chi soffre del disturbo, Erickson.

  • Morpugno V. E.; Civitarese G. (2011). L' ipocondria e il dubbio. L'approccio psicoanalitico, Franco Angeli editore.

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