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Dott. Francesco Scaccia
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Adolescenza e Famiglia
famiglia
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Dove c’è un ragazzo che lancia la sua sfida per crescere,
là deve esserci un adulto pronto a raccoglierla.
(Winnicott)


L’adolescenza rappresenta un periodo di trasformazione e crescita che richiede al giovane di far fronte a dei compiti evolutivi per giungere alla fase adulta della vita.

Il ragazzo, ad esempio, deve fare i conti con i cambiamenti somatici del proprio corpo integrandoli in una nuova immagine di sé, e deve impegnarsi nella costruzione di un progetto di vita autonomo.

L’adolescenza, tuttavia, è un processo evolutivo che coinvolge non solo il giovane ma tutto il sistema familiare a lui connesso.

Il giovane e i suoi genitori sperimentano una riorganizzazione di ruoli e di funzioni che condurrà tutti loro ad una nuova identità familiare e individuale.

Ai compiti e ai cambiamenti del giovane adolescente, dunque, si affiancano quelli della sua famiglia.

I genitori, per prima cosa, hanno il principale compito di essere disponibili al confronto, all’ascolto, alla condivisione ed alla comprensione.

In questa delicata fase di passaggio e di cambiamento è necessario che l’intera famiglia stia accanto all’adolescente, accompagnandolo e supportandolo.

I genitori devono porsi verso il figlio come una base sicura da cui partire e verso la quale poter tornare nei momenti di difficoltà.

L’adolescente, infatti, inizia in questa fase a sperimentarsi nel mondo per raggiungere una propria autonomia e individuazione.

Tuttavia, non è ancora un adulto e può sentire, proprio come un bambino, la necessità di essere protetto e rassicurato dai propri famigliari.

I genitori, come il figlio, devono ridefinire la propria identità in un processo di emancipazione dal figlio stesso.

Mentre l’adolescente è chiamato a ridefinire la propria identità in senso evolutivo, ai suoi genitori è richiesto la riorganizzazione della coppia, in vista del futuro allontanamento del giovane.

La coppia dovrebbe reinvestire sulla relazione coniugale, messa a volte in secondo piano rispetto ai bisogni del figlio.

La coppia inoltre dovrebbe riaprirsi all’esterno, intraprendendo nuove attività che possano permettere ai due partner di ritrovarsi e allo stesso tempo di continuare a progettare il futuro.

La realizzazione di questi compiti evolutivi è indispensabile per lo svincolo dell’adolescente dai genitori e di questi dal figlio.

Tuttavia, ogni trasformazione porta con sé sentimenti di paura perché il cambiamento ci fa allontanare dalla stabilità di ciò che è conosciuto e che è pertanto rassicurante.

La paura del nuovo, in alcuni casi, può immobilizzare e non consentire la crescita dell’individuo e della sua famiglia.

In questi casi si può verificare un blocco evolutivo della famiglia con figlio adolescente, con il rischio che il tempo si cristallizzi e i desideri e bisogni di ognuno rimangano insoddisfatti.

Il blocco evolutivo, se da una parte rassicura i vari membri della famiglia, dall’altra impedisce al sistema di avanzare nel processo della vita e l’adolescente si blocca in uno specifico contesto relazionale con evidente difficoltà di individuazione.

Per evitare di incorrere in questo blocco, la famiglia deve essere in grado di cogliere la grande sfida che l’aspetta in questa fase del ciclo vitale, cioè avere la disponibilità ad accogliere ciò che non comprende.

I genitori dovrebbero quindi:

  • essere disponibili a mettersi in discussione,

  • rinegoziare la relazione con il figlio evitandolo di trattarlo ancora come un bambino e, allo stesso tempo, ricordandosi che non è ancora un adulto,

  • accogliere i cambiamenti del figlio come naturali, rinunciando all’immagine ideale del figlio mantenuta negli anni,

  • essere curiosi per ciò che l’adolescente diventerà, guidandolo nelle sue scelte, aiutandolo a rialzarsi e spronandolo ad andare avanti,

  • fornire un modello valido di identificazione per il giovane, mostrando interesse per le proprie attività, difendendo i propri diritti e bisogni e, soprattutto, mantenendo una coerenza tra quanto richiesto al giovane e quanto mostrato con i propri comportamenti.


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Bibliografia

  • Andolfi M. Mascellanni A. (2010). “Storie di adolescenza. Esperienze di terapia familiare”, Raffaello Cortina.

  • Bowen M. (1980). “Dalla famiglia all’individuo. La differenziazione del sé nel sistema familiare”, Astrolabio Ubaldini.

  • Charmet Pietropolli G. (2014) “ Fragile e spavaldo. Ritratto dell’adolescente di oggi”, Laterza.

  • Winnicott D. W. (1991). “ Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento”, Raffaello Cortina.

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