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Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
 
Famiglia e disabilità 10.03.2017
madre e figlio
madre e figlio

La nascita di un figlio affetto da una patologia cronica è un evento dagli effetti dirompenti all'interno di un nucleo familiare.

Vengono messi in discussione tutti i valori che fino a quel momento si erano condivisi, o almeno si credeva di condividere, tutte le certezze, gli stili di vita ed i progetti per il futuro devono necessariamente essere riconsiderati alla luce di questo avvenimento.

Le più comuni problematiche che la convivenza quotidiana con la malattia di un figlio apporta ai genitori comprendono l'assorbimento del tempo e delle energie per la continua necessità di cure, ripercussioni sul rapporto di coppia e su quello genitoriale.

Può capitare, infatti, che situazioni particolarmente dolorose come questa possano logorare notevolmente la qualità della vita delle persone ed i loro rapporti familiari e di amicizia.

In queste situazioni è importante perciò cercare di comprendere appieno ciò che avviene a livello personale e gruppale per poter così prevenire l'instaurarsi di dinamiche disfunzionali o per poter trovare un rimedio a quelle già instauratesi.

Emerge dunque la necessità di attuare programmi di aiuto per queste famiglie.

Sostegni che vadano a soddisfare quei bisogni che inevitabilmente si creano in tali circostanze e che permettano a queste persone di riuscire a gestire in maniera adattiva i problemi di tutti i giorni e di creare quindi un ambiente che sia il più sereno ed accogliente possibile per il proprio figlio.

Non si parla di una vera e propria "cura" o "terapia", almeno non per la maggior parte dei casi, ma di un lavoro di potenziamento delle risorse positive certamente presenti all'interno delle famiglie e di un'operazione di prevenzione contro la possibilità che l'evento traumatico logori drasticamente il singolo e le dinamiche interne al suo gruppo, basando l'intervento su una concezione della famiglia come soggetto attivo e non semplice recettore di assistenza e sostegno.

È stato dimostrato, ad esempio, come un intervento psicoeducativo adeguato riesca il più delle volte ad alleggerire il carico emotivo di queste famiglie, dando così loro la possibilità di gestire in maniera più razionale e meno impulsiva il dolore che nasce dalla consapevolezza di aver messo al mondo un figlio malato.

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Bibliografia

  • Arafa Mostafa A. et al. (2008). "Quality of Life Among Parents of Children with Heart Disease", Health and Quality of Life Outcomes, vol. 91.

  • Brown Ronald T. et al. (2008). "Single Parenting and Children with Chronic Illness: An Understudied Phenomenon", J Pediatric Psychol., Vol.33, 408-421.

  • Di Furia Paola, Mastrangelo Federico (1998). Famiglia e handicap - L'intervanto psicoeducativo, Milano, Franco Angeli.

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